Sempre più attente ed esigenti, le donne vogliono che i propri indumenti intimi rispecchino la propria personalità, ma anche desideri e gusti. Parliamo infatti di lingerie, sofisticata, seduttiva, sportiva o semplicemente invisibile, si porta dietro una storia fatta di tentativi, scomodità, mode stravaganti. Scopriamo insieme cosa c’era sotto il vestito.
#INIZIARE DAL PRINCIPIO
Da Adamo ed Eva e le foglie di fico, si passa alla sottoveste dell’antico Egitto, da indossare prima della tunica, pratica diffusa però tra le donne del ceto aristocratico. A Roma, fasce di cuoio erano tenute a comprimere seni troppo prosperosi, il cosiddetto mamillare, oppure si utilizzavano corsetti in pelle.
#LO STRANO CASO DELLA GIARRETTIERA
In epoca medievale non ci sono testimonianze dell’uso di indumenti intimi. Resta però il singolare caso della giarrettiera. Edoardo II di Inghilterra, nel 1374 fonda il nobile ordine della giarrettiera, intitolato al piccolo laccio che stringeva le calze sulle cosce sia a uomini che a donne. Da allora, la giarrettiera fa parte del noto stemma dell’ordine.
#CIÒ CHESI DEVE CAMBIARE
È con Caterina de’ Medici che abbiamo le prime mutande. Questi mutandoni da lei pensati, servivano a coprire le parti intime nelle passeggiate a cavallo. Il nome deriva dal latino, mutande, mutato, ciò che si deve cambiare. In seguito vennero chiamate brachesse. Al principio si trattava di un pratico indumento protettivo, molto presto però questo indumento venne realizzato con tessuti brillanti, laccetti e inserti sfarzosi. La chiesa e il pubblico decoro, le additò come inopportune e purtroppo per le donne di quell’epoca caddero in disuso.
#TUTTI PAZZI PER IL BUSTO
Nel Seicento abbiamo la fioritura del corsetto, da indossare sopra una camicia, stringeva il busto delle signore, tramite stecche di balena e ganci, aveva un effetto snellente, affusolava il giro vita femminile. Diciamo che non era molto salutare, gli svenimenti capitavano di frequente.
#LA RIVINCITA DEI MUTANDONI E IL POTERE AL REGGISENO
Con l’arrivo della crinolina, i mutandoni tornarono in auge, grazie a questa struttura rigida e circolare, che nell’Ottocento permetteva un rigonfiamento eccezionale di gonne e vestiti. Nel 1914 arriva il brevetto del reggiseno, da parte di una signora di New York, molto più comodo e salutare, rispetto a corsetti e corpetti fatti di stecche di balena. Mentre i mutandoni si fecero via via più corti ed essenziali, nacque il nylon e le calze divennero di gran moda. Ci fu anche la ripresa della giarrettiera, che serviva a tenere ferme le calze sulle coscie.
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